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mercoledì 23 gennaio 2013

CALAMARO


Il calamaro ( Loligo vulgaris ) è un mollusco carnivoro appartenente alla famiglia dei cefalopodi; ha una forma lunga ed affusolata è di colore grigio-rosa, con dei puntini sul dorso; anteriormente presenta una bocca di piccole dimensioni, intorno alla quale si diramano dieci braccia. Due di queste, dette tentacoli, sono dotate di ventose e vengono utilizzate per cacciare prede che, una volta catturate, per mezzo delle braccia vengono portate alla bocca, dotata di due mandibole possenti. 
Il calamaro possiede una conchiglia piuttosto sottile, detta gladio (per la forma di spada), contenuta nel mantello; ad agevolarlo nel nuoto vi sono due pinne, situate ai lati del corpo, ed un sifone che espelle con gran rapidità l'acqua, dando al mollusco maggior velocità. Il sifone può essere spostato dal calamaro, così da determinare la direzione di nuoto; il galleggiamento (soprattutto nei calamari giganti) avviene grazie all'ammoniaca che questi contengono in alcuni muscoli del mantello, che gli permette di risultare più leggeri dell'acqua. 

Nel mantello è presente anche la ghiandola del nero, che secerne il così detto “inchiostro”, utile al calamaro per confondere le prede; questo liquido è spesso bioluminescente. Il calamaro vive sia nel Mediterraneo che nell'Atlantico Orientale.

Apprezzato fin dall'antichità, il calamaro fu un ingrediente ampiamente sfruttato nell'Antica Grecia. Il calamaro gigante è invece da sempre il protagonista di storie e racconti mitici: uno dei primi autori a parlarne fu Plinio, che lo descrisse come una mostruosità dai “tentacoli non più corti di dieci metri” e dalla “testa grande come 15 anfore romane messe insieme”. 


Secondo credenze antiche, sognare il calamaro (insieme al polpo, la seppia ed il totano) aveva significato di spossatezza, in quanto privo di una struttura scheletrica.
Il calamaro viene distinto in varietà diverse a seconda delle dimensioni. Le specie principali sono: 

- Allotheuthis media, detto anche calamaretto, che ha una lunghezza        variabile tra i 3 e i 7 cm; è di colore bruno-rosso, e riconoscibile dalla  presenza di una punta sul vertice del mantello;
- Loligo vulgaris, lungo 30-45 cm, diffuso anche nel Mediterraneo;
- Architeuthis princeps, meglio noto come “calamaro gigante” che può raggiungere i 18 m di lunghezza e pesare fino a 2 tonnellate, guadagnandosi così il riconoscimento di invertebrato più grande del mondo; esso possiede anche i più grandi occhi del regno animale (ognuno dei quali è grande quanto una testa umana): questo perché vive in un ambiente molto buio, dove ogni fonte luminosa necessita di essere catturata. Vive nell'oceano Atlantico dai 300 ai 600 m di profondità, dove diviene spesso preda di campidogli. 

Il calamaro può anche essere classificato a seconda delle zone in cui vive: 

- Loligo vulgaris, vive in Europa;
-      Loligo japonicus e pealeii , abita il Pacifico Orientale;
- Loligo forbesi, calamaro dell'Atlantico Orientale.

Una specie particolare di calamaro, la Gonatus onyx, si è dimostrata l'unica ad avere una particolare cura parentale, vale a dire un comportamento finalizzato alla conservazione e lo sviluppo della prole. 
Il calamaro viene pescato con reti a strascico o da traino; l'allevamento di calamari è scarso, però si stanno studiando nuove tecniche per svilupparlo maggiormente.

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