DAINO
Le origini
Il daino appartiene alla famiglia dei Cervidi (Cervidae), all’ordine degli Artiodattili da cui deriva la definizione di ungulati, il suo nome scientifico è Cervus dama oppure Dama dama.Il peso – l’altezza – il manto
Il daino maschio raggiunge un’altezza al garrese di circa 90 cm. sono lunghi circa 150 cm. e possono pesare fino a 100 kg..La femmina leggermente più bassa può raggiungere il peso di 60 kg.
Il colore del mantello può variare notevolmente tra i branchi selvatici e gli animali allevati da privati o presenti nei parchi.
Esistono alcune varietà che presentano un colore scuro tendente al nero ed altre di colore albino, bisogna tenere presente che il mantello varia anche in funzione delle stagioni.
Il colore naturale estivo è un bruno rossiccio con la presenza di alcune grandi macchie bianche, nei piccoli le macchie bianche sono particolarmente evidenti e numerose, il ventre è di colore chiaro.
Il colore del manto, nel periodo autunnale e primaverile, è di colore bruno scuro - grigiastro, il ventre resta chiaro e le macchie di colore bianco non sono più presenti.
Se osserviamo un daino dalla parte posteriore, la coda ed il bordo della culatta hanno la forma di una ancora capovolta.
Il palco
La principale caratteristica dei cervidi è quella di avere ampie corna formate da una struttura ossea compatta, le corna, cilindriche alla base e per il resto foggiate a pala larga, piatta, assai allungata, prendono il nome di “palco”.Nei daini il palco, presente esclusivamente nei maschi, si sviluppa dopo il primo anno di età, cade annualmente per rigenerarsi immediatamente e rapidamente.
I daini aiutano il processo di pulitura del palco sfregandolo contro arbusti o alberi.
La caduta avviene ogni anno nel periodo gennaio-febbraio; a differenza della maggior parte dei cervidi nel daino le corna sono palmate anziché ramificate e possono raggiungere la larghezza di 80 cm. ciascuna.
Dalla forma del palco si può definire l’età dell’animale.
Vita e abitudini
In libertà sono una specie assai sociale, la struttura più comune è rappresentata da una femmina adulta accompagnata da un piccolo e da un’altra femmina di 1-2 anni oppure da un giovane maschio il quale al raggiungimento del secondo anno di età abbandona il gruppo per unirsi ad altri maschi.I gruppi possono avere strutture molto diverse, è possibile incontrare branchi di soli maschi oppure di sole femmine come avere, anche, la possibilità di vedere branchi misti; essendo un animale gregario forma piccoli gruppi che nel periodo estivo possono formare branchi assai numerosi.
I branchi selvatici sono molto schivi e attivi prevalentemente di notte.
Possono vivere per 15-18 anni e già ad un anno e mezzo raggiungono la maturità sessuale.
La riproduzione
Il periodo di riproduzione cade in autunno.I maschi tendono a divenire aggressivi, il comportamento che assumono può essere assai difforme da animale ad animale.
Più maschi possono convivere tra loro sulla stessa area.
In questo caso ogni maschio difende una piccola superficie che viene utilizzata a scopo di esibizione e di accoppiamento con le femmine che vi transitano.
Il periodo di gestazione dura circa 8 mesi ma, in caso di scarsità di cibo o altre condizioni avverse, le femmine riescono a ritardare la nascita del piccolo anche di 30-60 giorni.
Ogni femmina partorisce un solo piccolo, rari sono i casi di parti gemellari.
La nascita avviene nel periodo maggio-luglio e l’allattamento dura dai 4 ai 5 mesi.
I piccoli sono in grado di muoversi autonomamente già dopo un giorno di vita.
Per le prime 2-3 settimane il piccolo trascorre quasi tutto il tempo nascosto nella vegetazione e comunque lontano dalla madre che gli si avvicina solo per allattarlo.
Habitat
Il daino essendo originario delle foreste di latifoglie delle regioni mediterranee si è ben ambientato sia in pianura, sia in collina come pure in montagna; e possibile trovarlo nelle pianure a ridosso del mare sino ai 1000 metri di altitudine.Alimentazione
Il daino è un ruminante, cioè dopo una prima masticazione sommaria, durante il pascolo, gli alimenti vengono convogliati nel primo compartimento gastrico, (rumine) e quindi rigettati nella bocca dove subiscono una seconda e più accurata masticazione per essere mangiati definitivamente.Allo stato selvatico si ciba di erba, foglie, arbusti, germogli, mangia anche la frutta che cade dalle piante (mele, pere, prugne, albicocche, susine, uva, castagne, ghiande, ecc.).
In cattività gli si può somministrare pane, fiocchi misti formati da grano, orzo avena e granoturco, carote e mele, ma mai abbondantemente per evitare di impigrire la fase di ruminazione.
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