Habitat ed ecologia del bufalo
L’area di diffusione del bufalo è assai vasta, ma molto frammentata. Comprende tutta la zona che si estende a sud del Sahara, dal Senegal sino al Sudan e all’Etiopia, nonché tutta la regione equatoriale e meridionale dell’Africa. Preferiscono la pianura alla montagna, e si stabiliscono nelle zone in cui l’acqua non scarseggia mai, poiché è loro indispensabile. Solo in casi estremi si accontentano della melma molto umida.Si trovano a loro agio sia nelle foreste vergini sia in quelle meno fitte e nelle giuncaie, e perfino nella steppa spoglia.
La loro indole appare sedentataria. Questi robusti animali si presentano molto veloci, agili e resistenti. Sanno risalire pendii scoscesi, attraversare le foreste più intricate, solcare paludi e nuotare nei fiumi. Si tratta di un mammifero molto socievole.
Il piccolo gruppo familiare, composto da un maschio, da alcune femmine e dai loro piccoli, rappresenta la struttura più ricorrente. Le femmine di bufalo non abbandonano mai il maschio:se questo viene ucciso, si lasciano anche massacrare, sempre restando vicino al cadavere. Questo loro atteggiamento ha fatto si che l’uomo li considerassi animali stupidi.
I branchi più imponenti, che in alcune stagioni contano più di 100 capi, risultano costituiti soprattutto di femmine e giovani. La funzione di capo è affidata ad un maschio, ma è una vecchia femmina che conduce il branco e da il segnale per la fuga. Il maschio ha il compito di coordinare gli spostamenti e di difendere il gruppo. Le femmine sono sempre docili e tranquille e anche i maschi sono assai placidi, tranne che durante il periodo degli amori. I più vecchi vivono in disparte, isolati oppure in piccoli gruppi.
Trascorre le ore più calde della giornata dormendo o ruminando in qualche pozza melmosa o in qualche pantano, da cui esce regolarmente ricoperto da una crosta sudicia e secca. Verso sera si alza ed erra per la campagna, pascolando fino all’alba. Il bufalo veniva un tempo considerato pericoloso e feroce.
In realtà si presenta calmo e mansueto come tutti i bovini, senza dubbio meno aggressivo del toro domestico. Solo se ferito e stremato al punto da non poter fuggire decide di caricare gli inseguitori.
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