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giovedì 28 ottobre 2010

Bufalo

Il bufalo è il più tarchiato e possente tra i bovini africani. La testa appare ben proporzionata. Il collo si presenta lungo e robusto, il corpo leggermente più alto, la linea dorsale visibilmente incurvata, il ventre rigonfio, la coda lunga e sottile, completata da un ricco ciuffo di peli. Le corna, piatte, rugose e senza ondulazioni nette, appaiono molto ravvicinate alla base. Si piegano prima ai lati e indietro, poi verso l’alto. Nei vecchi maschi si allargano in modo straordinario alla base, fino a ricoprire tutta la fronte, lasciando libera solo una piccola striscia mediana. Il pelame è scarso e molto rado in tutto il corpo, tranne sui grandi orecchi, forniti di lunghi peli, e all’apice della coda. Numerose parti del corpo si presentano completamente nude e solo la testa e le zampe appaiono ricoperte di un vero mantello. Le femmine e i giovani posseggono un mantello più fitto, che dona loro una tinta bruna più o meno rosastra, tendente al nero. L’altezza del bufalo varia da 1, 10 m a 1, 60 m, secondo il sesso e la regione, mentre la sua lunghezza oscilla tra i 2 e i 3 m. Il maschio adulto pesa dai 600 ai 900 Kg.

Habitat ed ecologia del bufalo

L’area di diffusione del bufalo è assai vasta, ma molto frammentata. Comprende tutta la zona che si estende a sud del Sahara, dal Senegal sino al Sudan e all’Etiopia, nonché tutta la regione equatoriale e meridionale dell’Africa. Preferiscono la pianura alla montagna, e si stabiliscono nelle zone in cui l’acqua non scarseggia mai, poiché è loro indispensabile. Solo in casi estremi si accontentano della melma molto umida.
Si trovano a loro agio sia nelle foreste vergini sia in quelle meno fitte e nelle giuncaie, e perfino nella steppa spoglia.
La loro indole appare sedentataria. Questi robusti animali si presentano molto veloci, agili e resistenti. Sanno risalire pendii scoscesi, attraversare le foreste più intricate, solcare paludi e nuotare nei fiumi. Si tratta di un mammifero molto socievole.
Il piccolo gruppo familiare, composto da un maschio, da alcune femmine e dai loro piccoli, rappresenta la struttura più ricorrente. Le femmine di bufalo non abbandonano mai il maschio:se questo viene ucciso, si lasciano anche massacrare, sempre restando vicino al cadavere. Questo loro atteggiamento ha fatto si che l’uomo li considerassi animali stupidi.
I branchi più imponenti, che in alcune stagioni contano più di 100 capi, risultano costituiti soprattutto di femmine e giovani. La funzione di capo è affidata ad un maschio, ma è una vecchia femmina che conduce il branco e da il segnale per la fuga. Il maschio ha il compito di coordinare gli spostamenti e di difendere il gruppo. Le femmine sono sempre docili e tranquille e anche i maschi sono assai placidi, tranne che durante il periodo degli amori. I più vecchi vivono in disparte, isolati oppure in piccoli gruppi.
Trascorre le ore più calde della giornata dormendo o ruminando in qualche pozza melmosa o in qualche pantano, da cui esce regolarmente ricoperto da una crosta sudicia e secca. Verso sera si alza ed erra per la campagna, pascolando fino all’alba. Il bufalo veniva un tempo considerato pericoloso e feroce.
In realtà si presenta calmo e mansueto come tutti i bovini, senza dubbio meno aggressivo del toro domestico. Solo se ferito e stremato al punto da non poter fuggire decide di caricare gli inseguitori.

Riproduzione

Sembra che il periodo degli amori vari secondo le condizioni atmosferiche. La gestazione si protrae per 11 mesi e il vitello nasce coperto da un mantello rossiccio. La durata della vita risulta di circa 16 anni. L’uomo o rappresenta il solo nemico del bufalo. Il leone lo attacca, riuscendo talora ad ucciderlo. I bufali africani cacciati per sport appaiono molto meno numerosi di cento anni fa, pur non essendo minacciati di estinzione.

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